Eventi

I SING THE BODY ELECTRIC

English (Inglese)

13 agosto – 13 settembre 2023
Apertura il 13 agosto, dalle 18 alle 21
Sala Jane e PRZ
78 Jane St. NYC, 10014


Artisti: Aaron Burr Society/Jim Costanzo, Matthew Askey, Claudia Baez, Ciro Beltran, Terry Berkowitz, Davis Birks, Eduardo Cervantes, Alexis de Chaunac, Gregory de La Haba, Adolfo Doring, Jeanette Doyle, Laura Elkins, Taka Fernandez, Fabian Freese, Noël Hennelly, Marie Christine Katz, Dabal Kim, Paul Loughney, Despo Magoni, Emma McCagg, Laura Mega, Lindsey Nobel, Julia San Martin, Sari Tervaniemi, Mehran Tizkar, Alvaro Verduzco, Etienne Warneck

Proyectos Raul Zamudio presenta I SING THE BODY ELECTRIC, una mostra collettiva internazionale a tecnica mista. La mostra ha debuttato con un’inaugurazione “soft” il 13 agosto, e sarà seguita da un ricevimento di chiusura durante la prima settimana di settembre, in concomitanza con l’Armory Art Fair e l’inizio della stagione artistica autunnale di New York.

Il nome della mostra deriva da due fonti diverse: una è il titolo di una poesia di Walt Whitman scritta nel 1855, l’altra è un racconto omonimo (1969) dello scrittore di fantascienza Ray Bradbury. Entrambi servono a mettere in evidenza alcuni aspetti del ginepraio che ci troviamo ad affrontare oggi in un mondo post-umano per quanto riguarda il corpo umano. La poesia di Whitman elogia la corporeità attraverso una descrizione sensuale di corpi maschili e femminili che trascendono le dicotomie. Ruminando liricamente ciò che tutti gli esseri umani condividono, allo stesso tempo ci ricorda che i nostri corpi sono ciò che forma parzialmente la nostra identità e rende ognuno di noi unico e distinto. Anche la storia di Bradbury celebra il corpo, ma è il corpo protesico e artificiale che si svolge nel futuro, dove una famiglia rimasta senza la madre scomparsa riesce a procurarsi una nonna androide amorevole per sostituirla; tuttavia, a differenza della madre umana, il robot non può mai morire. Sebbene la storia di Bradbury appaia oggi datata nella tecnologia a cui allude, non è priva di valore ed è preveggente riguardo all’ansia per l’intelligenza artificiale: che renderà gli esseri umani obsoleti. Gli artisti in mostra affrontano una miriade di domande e questioni nelle loro opere individuali sul corpo attraverso la figurazione, l’astrazione pura e il lavoro basato sul testo in diversi media, tra cui pittura, scultura, fotografia, lavoro su carta, video e performance.