Focus On

Naturali contaminazioni SCULTURA IN FELTRO

Galleria Sinopia - Roma

Mostra a cura di: Eva Basile e Lydia Predominato

Direzione Artistica: Lydia Predominato con Raffaella Lupi

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La Galleria Sinopia è aperta su Roma da 30 anni e il suo obiettivo è sempre stato quello di attuare un lavoro di contaminazione tra arte antica e contemporanea anche in riferimento alle arti applicate come la ceramica, il vetro e la fiber art.

La mostra “Scultura in Feltro” riunisce tradizione ed innovazione: il feltro, un materiale umile, antico e patrimonio della tradizione artigiana, materiale difficile da manipolare e trasformare, viene attualizzato attraverso lavorazioni e intenzioni che lo trasportano nella contemporaneità sublimandolo in oggetto d’arte.

Le opere in mostra sono molte, diversissime tra loro per stile ed interpretazione del materiale di base.

Entrando in galleria, ci accoglie la luce soffusa e calda delle opere di Esther Weber, gli Alberi – luce, sculture, ovviamente in feltro, che rappresentano l’incontro tra natura e luce artificiale, in un intreccio di materiali e forme verticali che suggeriscono una sensazione di solitudine e serenità.

 copyright Esther Weber, fotografia di Riccardo Pieroni

“Larix – dettaglio”, fibre di diverse lane, garza di cotone, struttura di ferro, sei punti luce. Feltro a mano, ad acqua, 180cm x 28cm x 28cm, 2015, copyright Esther Weber, fotografia Riccardo Pieroni

“Gingko”, “Kapok”, “Larix”, “Pinus”, copyright Esther Weber.

Claudio Varone, artista tessile ed interior designer, è presente in mostra con due opere di forte impatto visivo: “I Fuochi del Redentore”, realizzata in collaborazione con Anneke Copier e “New Identity 2”.  La prima scultura è un richiamo ai festeggiamenti che nel ‘600 seguirono la fine della peste a Venezia, mentre “New Identity 2”, esplora le realtà multiple che nascono dall’incontro fra identità diverse.

I Fuochi del Redentore”, lana Tiroler Bergschaf grigio naturale e giallo, opera in feltro di lana prodotta a mano, 125 cm x 225cm, 2012, copyright Claudio Varone, Anneke Copier, fotografia di Riccardo Pieroni

“I Fuochi del Redentore”, lana Tiroler Bergschaf grigio naturale e giallo, opera in feltro di lana prodotta a mano, 125 cm x 225cm, 2012, copyright Claudio Varone e Anneke Copier

“New Identity 2”, lana Tiroler Bergschaf naturale e giallo, lana Gotlander grigio naturale, lana mohair tinta a mano con la piastra di Reseda, opera in feltro di lana prodotta a mano, 111cm x 255 cm, 2016, copyright Claudio Varone

“New Identity 2”, lana Tiroler Bergschaf naturale e giallo, lana Gotlander grigio naturale, lana mohair tinta a mano con la piastra di Reseda, opera in feltro di lana prodotta a mano, 111cm x 255 cm, 2016, copyright Claudio Varone, fotografia di Riccardo Pieroni

All’interno dello spazio espositivo sono presenti continui richiami a forme e sculture naturali rappresentate da Madrepore provenienti da una collezione privata di Firenze che creano, insieme alla sostanza del feltro, prodotto anch’esso della natura, un connubio di particolare interesse.

Madrepora da collezione privata, Firenze.

L’artista Marilù Cecchini espone tre opere che si ispirano al paesaggio siciliano  e alla sua natura isolana.

Proseguendo troviamo “Terra/Aria”, un abito realizzato da Maria Cristina Bettini in cui a completamento di un corpetto in gesso, lino e filo di nylon, lunghi tentacoli in feltro disegnano l’idea di un corpo pensato ma assente

“Terra/Aria”, lana, lino, filo di nylon, gesso, p igmenti, Tecnica mista, 170cm x 100cm, 2018, copyright Maria Cristina Bettini, fotografia Riccardo Pieroni

“Terra/Aria”, lana, lino, filo di nylon, gesso, pigmenti, Tecnica mista, 170cm x 100cm, 2018, copyright Maria Cristina Bettini

Molto particolare e di complessa di realizzazione è “Organismo: Origine della Specie” di Cinzia Li Volsi, in cui ogni elemento viene lavorato singolarmente fino a comporre l’intera opera. Della stessa artista sono esposte altre due sculture che esplorano sempre il tema della natura e della attuale crisi ecologica in un’ottica di perdita ma anche rinascita e rigenerazione della vita.

“Organismo:Origine della Specie”, lana, ghiere di plastica di bottiglie, fascette stringi cavo, cavetti di rame, vello. Tecnica del feltro, 33cm x 28cm x 28cm, 2018, copyright Cinzia Li Volsi, fotografia Riccardo Pieroni

“Organismo:Origine della Specie – dettaglio”, lana, ghiere di plastica di bottiglie, fascette stringi cavo, cavetti di rame, vello. Tecnica del feltro, 33cm x 28cm x 28cm, 2018, copyright Cinzia Li Volsi, fotografia Riccardo Pieroni

“Bozzolo Blu”, lana, filo da pesca, rame. Tecnica del feltro, lavorazione a maglia, tecnica personale, 17cm x 45cm x 17cm, 2010, copyright Cinzia LI Volsi, fotografia di Riccardo Pierone

a sinistra “Reperto Fossile”, lana, canapa, roccia, plexiglas, tessitura di garza “a tre fili”, tecnica del feltro, 28cm x 25cm x 10cm, 2018, copyright Cinzia Li Volsi.

Daniela Costanzo Giorgio esperta tessitrice e maestra feltraia, presenta “Mina Vagante”, un’opera dall’aspetto attraente, in cui il colore inganna e nasconde il segreto contenuto della mina pronta ad esplodere.

“Mina Vagante”, lana cardata, cardatura e infeltritura, 55cm x 40cm, 2017, copyright Daniela Costanzo Giorgio.

Mina Vagante”, lana cardata, cardatura e infeltritura, 55cm x 40cm, 2017, copyright Daniela Costanzo Giorgio

Presente in mostra anche un pezzo storico realizzato da Eva Basile, una delle prime opere di ricerca con il feltro ad essere presente in esposizioni d’arte: “Quella Sporca Dozzina”, che prende spunto da una foto che ritraeva un’attivista ambientalista con le mani sporche di greggio. Un’opera di denuncia.

Quella Sporca Dozzina”, lana, colla, pittura acrilica, feltro ad umido, 100cm x 100cm x30cm, 2009, copyright Eva Basile, fotografia Riccardo Pieroni

L’Accademia di Belle Arti di Bologna è rappresentata dalle tre artiste Valentina Dentello, Natascia Gasperoni e Tiziana Abretti. La giovanissima Valentina Dentello espone un lavoro di ricamo in fili di cotone su fogli di feltro, una sorta di diario tessile in cui l’artista ferma i propri pensieri in maniera poetica ed autoironica.

“Il Mio Carnevale. Le Maschere di Ogni Giorno. Tutti i Giorni. Meno Uno”, fibra in lana, ricamo manuale e a macchina, elementi di misura variabile, 2017, copyrightValentina Dentello, fotografia Riccardo Pieroni

“Il Mio Carnevale. Le Maschere di Ogni Giorno. Tutti i Giorni. Meno Uno”, fibra in lana, ricamo manuale e a macchina, elementi di misura variabile, 2017, copyright Valentina Dentello, fotografia Riccardo Pieroni

Natascia Gasperoni presenta tre opere connesse al tema dello spazio e del tempo e ad una loro interpretazione assolutamente personale. “Il feltro è un materiale forte, che ha in sé ancora il profumo, il colore, l’aura della sua vita precedente”.

“Oltre”, lavorazione manuale lana cardata e cartapesta, 40x 17×15 cm, 2016, copyright Natascia Gasperoni

“Genesi”, lavorazione manuale lana cardata e punto filza, 7x7x8 cm scultura a muro, 23x18x10 cm scultura su piedistallo, 2016, copyright Natascia Gasperoni

“Senza Titolo”, lavorazione manuale lana cardata e punto filza, 75×40 cm, 2016, copyright Natascia Gasperoni

Tiziana Abrettiespone tre opere della serie “Fermo Apparente” in cui il feltro, materiale organico caldo e avvolgente si fa custode delle trasformazioni che nel tempo subisce il cristallo di rocca (di cui le tre opere sono ricoperte) che si trasforma e cresce aggrappandosi alla fibra naturale.

“Fermo Apparente 4”, “Fermo Apparente 5”, “Fermo Apparente 6”, feltro, carta fatta a mano, colorante alimentare, struttura interna. Formazione e crescita di cristalli di allume di rocca, 2018-2019, copyright Tiziana Abretti.

Da quasi vent’anni Cristina di Nardo utilizza il feltro nella propria ricerca artistica. I suoi “Vasi Nomadi” sono ispirati a forme e colori naturali e rinviano alla cultura dei nomadi dell’Asia Minore che utilizzano da secoli gli oggetti in feltro da piegare e portare con sé con finalità pratiche ma anche simboliche.

“Vasi Nomadi”, feltro di lana altoatesina, 45x47cm, 2019, copyright Cristina Di Nardo, fotografie Riccardo Pieroni

“ Vasi Nomadi”, feltro di lana altoatesina, 45x47cm, 2019, copyright Cristina Di Nardo, fotografie Riccardo Pieroni

Docente e artista del feltro, Barbara Girardi ha creato un bizzarro copricapo appeso nel vuoto, pronto a coprire il capo del fruitore. I colori nelle tonalità acquatiche, la matericità del feltro e la collocazione dell’opera nello spazio, suggeriscono l’intento dell’artista di invitare il pubblico a vivere un’esperienza immersiva all’ombra del suo copricapo.

“Waterfall”, lana cardata merino extra fine e Bergschaf, pois di merino extra fine, filato mohair, struttura in ferro, 2018, copyright Barbara Girardi, fotografia Riccardo Pieroni

Lydia Predominato e Maria Rosaria Roseo

Laura Sassi con le sue forme derivate da oggetti di uso quotidiano stupisce e seduce lo spettatore: l’oggetto privato della sua naturale matericità e solida consistenza, si presenta in una nuova luce e manifesta le qualità nascoste proprie solo della forma.

“Vacuum”, lana cardata sarda, infeltrimento manuale all’acqua intorno ad una sagoma circolare e modellaggio della forma piana ottenuta per renderla tridimensionale, 59x26cm, 2018, copyright Laura Sassi, fotografia Riccardo Pieroni

“Small Black OvalPot”, lana cardata, inserti in foglia d’oro, infeltrimento manuale all’acqua, 25x21x10 cm, 2016, copyright Laura Sassi.

Diana Poidimani espone “Tris”, opera composta da tre elementi verticali con inserti vegetali, fiori e radici, che indicano il collegamento ideale con la terra.

Tris”, corda di carta, lana grezza manipolata, fiocchi di lanan infeltrita, tubolari di lana merinos, intreccio tubolare a mano, feltro ad ago ed acqua, 120x50cm, 2019, copyright Diana Poidimani

Focus On

Natural contaminations – SCULTURE IN FELTRO (FELT SCULPTURE)

Sinopia Gallery - Rome

Exhibitition curators: Eva Basile and Lydia Predominato
Artistic Direction: Lydia Predominato with Raffaella Lupi

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The Sinopia Gallery has been open on Rome for 30 years and its goal has always been to carry out a work of contamination between ancient and contemporary art also in reference to applied arts such as ceramics, glass and fiber art.

The exhibition “Sculpture in Felt” combines tradition and innovation: felt, a humble material, ancient and heritage of the artisan tradition, a material difficult to manipulate and transform, is updated through processes and intentions that transport it into the contemporary sublimating it into an object of art.

The works on display are many, very different from each other in style and interpretation of the basic material.

Entering the gallery, we are welcomed by the soft and warm light of Esther Weber’s works, the Trees – light, sculptures, obviously in felt, which represent the encounter between nature and artificial light, in an interweaving of materials and vertical forms that suggest a feeling of loneliness and serenity.

copyright Esther Weber, photography by Riccardo Pieroni.

Larix – detail”, fibers of different wools, cotton gauze, iron structure, six light points. Handmade felt, water-based, 180cm x 28cm x 28cm, 2015, copyright Esther Weber, photography Riccardo Pieroni

“Gingko”, “Kapok”, “Larix“, “Pinus”, copyright Esther Weber.

Claudio Varone, textile artist and interior designer, is on display with two works of strong visual impact: “I Fuochi del Redentore“, created in collaboration with Anneke Copier and “New Identity 2“.  The first sculpture is a reference to the festivities that followed the end of the plague in Venice in the 1600s, while “New Identity 2” explores the multiple realities that arise from the encounter between different identities.

I Fuochi del Redentore”, TirolerBergschaf wool, natural grey and yellow, handmade wool felt, 125 cm x 225cm, 2012, copyright Claudio Varone, Anneke Copier, photograph by Riccardo Pieroni

“I Fuochi del Redentore“, TirolerBergschaf wool, natural grey and yellow, handmade wool felt, 125 cm x 225cm, 2012, copyright Claudio Varone and Anneke Copier

New Identity 2“, TirolerBergschaf wool natural and yellow, Gotlander wool natural grey, mohair wool hand-dyed with the Reseda plate, handmade wool felt work, 111cm x 255 cm, 2016, copyright Claudio Varone

“New Identity 2“, TirolerBergschaf wool natural and yellow, Gotlander wool natural grey, mohair wool hand-dyed with the Reseda plate, handmade wool felt work, 111cm x 255 cm, 2016, copyright Claudio Varone, photo by Riccardo Pieroni

Inside the exhibition space there are continuous references to natural shapes and sculptures represented by Madrepores from a private collection in Florence that create, together with the substance of felt, also produced by nature, a union of particular interest.

Madrepora from a private collection, Florence.

The artist Marilù Cecchini exhibits three works inspired by the Sicilian landscape and its island nature.

Continuing we find “Terra/Aria“, a dress made by Maria Cristina Bettini in which to complete a bodice in plaster, linen and nylon thread, long felt tentacles draw the idea of a body thought but absent.

Terra/Aria“, wool, linen, nylon thread, plaster, p igmenti, Mixed media, 170cm x 100cm, 2018, copyright Maria Cristina Bettini, photography Riccardo Pieroni

Terra/Aria“, wool, linen, nylon thread, plaster, pigments, Mixed media, 170cm x 100cm, 2018, copyright Maria Cristina Bettini

Very particular and complex of realization is “Organism: Origin of the Species” by Cinzia Li Volsi, in which each element is worked individually to compose the entire work. Two other sculptures by the same artist are exhibited, always exploring the theme of nature and the current ecological crisis with a view to loss but also rebirth and regeneration of life.

“Organismo: Origine della Specie“, wool, plastic rings of bottles, cable ties, copper wires, fleece. Felt technique, 33cm x 28cm x 28cm, 2018, copyright Cinzia Li Volsi, photography Riccardo Pieroni

Organismo: Origine della Specie – detail“, wool, plastic rings of bottles, cable ties, copper wires, fleece. Felt technique, 33cm x 28cm x 28cm, 2018, copyright Cinzia Li Volsi, photography Riccardo Pieroni

Bozzolo Blu“, wool, fishing line, copper. Felt technique, knitting, personal technique, 17cm x 45cm x 17cm, 2010, copyright Cinzia LI Volsi, photograph by Riccardo Pierone

left: “RepertoFossile“, wool, hemp, rock, plexiglass, “three-thread” gauze weaving, felt technique, 28cm x 25cm x 10cm, 2018, copyright Cinzia Li Volsi.

Daniela Costanzo Giorgio, an expert weaver and felt-mistress, presents “Mina Vagante“, a work with an attractive appearance, in which the colour deceives and hides the secret content of the mine ready to explode.

Mina Vagante“, carded wool, carding and felting, 55cm x 40cm, 2017, copyright Daniela Costanzo Giorgio.

Mina Vagante“, carded wool, carding and felting, 55cm x 40cm, 2017, copyright Daniela Costanzo Giorgio

There is also a historical piece by Eva Basile, one of the first works of research with felt to be present in art exhibitions: “QuellaSporcaDozzina”(The Dirty Dozen), which takes its cue from a photo that portrayed an environmental activist with hands dirty with crude oil. A work of denunciation.

“Quella Sporca Dozzina”, wool, glue, acrylic paint, wet felt, 100cm x 100cm x30cm, 2009, copyright Eva Basile, photography Riccardo Pieroni

The Academy of Fine Arts of Bologna is represented by the three artists Valentina Dentello, NatasciaGasperoni and TizianaAbretti. The very young Valentina Dentello exhibits a work of embroidery in cotton threads on felt sheets, a sort of textile diary in which the artist stops her thoughts in a poetic and self-ironic way.

 “Il Mio Carnevale. Le Maschere di Ogni Giorno. Tutti i Giorni. Meno Uno”(My Carnival. The Masks of Every Day. Every day. Less One), wool fiber, embroidery and machine, elements of variable size, 2017, copyright Valentina Dentello, photography Riccardo Pieroni

Il Mio Carnevale. Le Maschere di Ogni Giorno. Tutti i Giorni. Meno Uno“, wool fiber, machine and manual embroidery, variable size elements, 2017, copyright Valentina Dentello.

Natascia Gasperoni presents three works related to the theme of space and time and their absolutely personal interpretation. “Felt is a strong material, which still has in itself the scent, the colour, the aura of its previous life”.

Oltre“, handmade carded wool and papier-mâché, 40x 17×15 cm, 2016, copyright NatasciaGasperoni

Genesi”, manual processing carded wool and seam filza, 7x7x8 cm wall sculpture, 23x18x10 cm sculpture on pedestal, 2016, copyright NatasciaGasperoni

“Senza Titolo (Untitled)”, handmade workmanship carded wool and stitch filza, 75×40 cm, 2016, copyright NatasciaGasperoni

TizianaAbretti exhibits three works from the series “FermoApparente” in which felt, a warm and enveloping organic material, becomes the guardian of the transformations that rock crystal (of which the three works are covered) undergoes over time, transforming and growing by clinging to the natural fibre.

FermoApparente 4″, “FermoApparente 5”, “FermoApparente 6“, felt, handmade paper, food colouring, internal structure. Formation and growth of rock alum crystals, 2018-2019, copyright TizianaAbretti.

For almost twenty years Cristina di Nardo has been using felt in her artistic research. Her “VasiNomadi (Nomadic Vases)” are inspired by natural shapes and colours and refer to the culture of the nomads of Asia Minor who have been using felt objects for centuries to fold and carry with them for practical and symbolic purposes.

Vasi Nomadi“, South Tyroleanwoolfelt, 45x47cm, 2019, copyright Cristina Di Nardo, photographs Riccardo Pieroni

Vasi Nomadi“, South Tyrolean woolfelt, 45x47cm, 2019, copyright Cristina Di Nardo, photographs Riccardo Pieroni

Teacher and felt artist, Barbara Girardi has created a bizarre headgear hanging in the void, ready to cover the head of the user. The colors in aquatic shades, the materiality of the felt and the placement of the work in space, suggest the intent of the artist to invite the public to live an immersive experience in the shadow of his headgear.

Waterfall“, extra fine merino carded wool and Bergschaf, extra fine merino dots, mohair yarn, iron structure, 2018, copyright Barbara Girardi, photography Riccardo Pieroni

Lydia Predominato and Maria Rosaria Roseo

Laura Sassi with her shapes derived from objects of daily use amazes and seduces the viewer: the object deprived of its natural materiality and solid consistency, is presented in a new light and manifests the hidden qualities of the form only.

Vacuum”, Sardinian carded wool, manual water felting around a circular shape and modelling of the flat shape obtained to make it three-dimensional, 59x26cm, 2018, copyright Laura Sassi, photography Riccardo Pieroni

Small Black Oval Pot“, carded wool, gold leaf inserts, manual water felting, 25x21x10 cm, 2016, copyright Laura Sassi.

Diana Poidimani exhibits “Tris”, a work composed of three vertical elements with plant inserts, flowers and roots, indicating the ideal connection with the earth.

Tris“, paper cord, manipulated raw wool, felted lanan flakes, merino wool tubulars, hand woven tubular, needle felt and water, 120x50cm, 2019, copyright Diana Poidimani

Maria Rosaria Roseo

English version Dopo una laurea in giurisprudenza e un’esperienza come coautrice di testi giuridici, ho scelto di dedicarmi all’attività di famiglia, che mi ha permesso di conciliare gli impegni lavorativi con quelli familiari di mamma. Nel 2013, per caso, ho conosciuto il quilting frequentando un corso. La passione per l’arte, soprattutto l’arte contemporanea, mi ha avvicinato sempre di più al settore dell’arte tessile che negli anni è diventata una vera e propria passione. Oggi dedico con entusiasmo parte del mio tempo al progetto di Emanuela D’Amico: ArteMorbida, grazie al quale, posso unire il piacere della scrittura al desiderio di contribuire, insieme a preziose collaborazioni, alla diffusione della conoscenza delle arti tessili e di raccontarne passato e presente attraverso gli occhi di alcuni dei più noti artisti tessili del panorama italiano e internazionale.