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Ruth Asawa: Citizen of the Universe

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*Foto in evidenza: Imogen Cunningham, Ruth Asawa Working on Her Wire Sculpture 3, 1956. © 2022 Imogen Cunningham Trust. Artwork © 2021 Ruth Asawa Lanier, Inc. / ARS, NY and DACS, London. Courtesy David Zwirner

Modern Art Oxford
28 May – 21 Aug 2022

Oxford, UK: Citizen of the Universe è la prima mostra personale del lavoro di Ruth Asawa (1926, Norwalk, CA – 2013, San Francisco, CA) in Europa.

Concentrandosi su un periodo dinamico periodo formativo della sua vita, dal 1945 al 1980, la mostra offre al pubblico un’esperienza unica dell’artista e del suo lavoro, esplorando la sua eredità di scultrice astratta fondamentale per il modernismo negli Stati Uniti.

La mostra presenta le sue tipiche sculture sospese in e di fili legati e celebra l’integrazione olistica di arte, educazione e impegno nella comunità, attraverso la quale ha promosso una visione inclusiva e rivoluzionaria del ruolo dell’arte nella società.

Ruth Asawa's Wire Baskets and Their Shadows, 1956

La mostra presenta le sue tipiche sculture sospese in e di fili legati e celebra l’integrazione olistica di arte, educazione e impegno nella comunità, attraverso la quale ha promosso una visione inclusiva e rivoluzionaria del ruolo dell’arte nella società. Parallelamente alla creazione delle sue acclamate sculture, Asawa era molto impegnata con l’educazione. Questo aspetto della sua pratica è esplorato all’interno della mostra attraverso una selezione di disegni e stampe, oltre che attraverso materiali d’archivio che mostrano il suo lavoro di attivista per i diritti degli artisti professionisti che lavorano nella scuola pubblica. I suoi progetti chiave includono il Milk Carton sculptures, che incoraggia i bambini a interrogare in maniera ludica i materiali di scarto per sviluppare il pensiero matematico astratto.

Imogen Cunningham, Ruth Asawa in her Dining Room with Tied-Wire Sculpture, 1963. © 2022 Imogen Cunningham Trust. Artwork © 2021 Ruth Asawa Lanier, Inc. / ARS, NY and DACS, London. Courtesy David Zwirner

Asawa era profondamente dedita all’educazione artistica, al suo ruolo nel trasformare e potenziare adulti e bambini, il suo scopo era quello di dare ai bambini l’opportunità di lavorare con artisti professionisti.

La sua filosofia di vita, sviluppatasi tra il 1946-49, durante i suoi studi nell’ambiente educativo progressista del Black Mountain College, si basava su “l’integrazione del lavoro creativo nella vita quotidiana della famiglia”. Qui ha frequentato i corsi dell’artista Josef Albers e del coreografo Merce Cunningham, e ha stretto amicizia con il visionario inventore e architetto R. Buckminster Fuller. Come risultato della sua esperienza, Asawa scrisse nel 1948 di essere “una cittadina dell’universo… Non mi identifico più come giapponese o americana”.

Ruth Asawa, Untitled (S.040, Hanging Eight-and-a-Half Open Hyperbolic Shapes that Penetrate Each Other), c. 1956. Private collection. Photograph by Kerry McFate. Artwork © 2021 Ruth Asawa Lanier, Inc. / ARS, NY and DACS, London. Courtesy David Zwirner

La sua comprensione del fatto che l’umanità e l’identità trascendono le divisioni razziali e sociali ha permesso ad Asawa di superare le discriminazioni che avevano caratterizzato la prima parte della sua vita.

Essendo una giapponese americana di prima generazione, cresciuta alla vigilia della Seconda guerra mondiale, Asawa sperimentò un estremo pregiudizio razziale.

In seguito allo scoppio della guerra, il governo degli Stati Uniti costrinse 120.000 persone di origine giapponese, tra cui Asawa e la sua famiglia, a vivere in campi di internamento.  Nonostante le condizioni estreme, per Asawa l’internamento è stato il primo passo di un viaggio verso il mondo dell’arte che ha cambiato profondamente la sua persona e ciò che pensava fosse possibile nella vita, passare la maggior parte del suo tempo libero disegnando e dipingendo, imparando da un animatore dei Walt Disney Studios che era tra gli internati.

Citizen of the Universe celebra le intricate sculture in filo metallico sospese di Asawa ed esamina la sua vita domestica attraverso materiale fotografico mostrando disegni e materiale d’archivio dei suoi programmi di educazione progressiva e del periodo trascorso al Black Mountain College. Per Asawa, vivere una vita piena significava essere socialmente impegnata, avere una famiglia, creare arte con loro e partecipare pienamente alla vita della sua comunità locale. Ruth Asawa ha scelto di identificarsi come cittadina dell’universo, sviluppando la consapevolezza di uno scopo più elevato, fondato sul migliorare la vita quotidiana attraverso l’arte. Mettendo in primo piano queste idee, questa mostra è un’affermazione della sua rilevanza attuale come paladina del ruolo vitale della creatività nella vita di tutti i giorni.

Ruth Asawa, Cineraria (P.018-I), 1979. Printed by Valerie Jacobs. Private collection. Photograph by Kerry McFate. Artwork © 2021 Ruth Asawa Lanier, Inc. / ARS, NY and DACS, London. Courtesy David Zwirner

Informazioni su Ruth Asawa: Citizen of the Universe

La mostra è curata da Emma Ridgway, Head of Programme, Chief Curator presso Modern Art Oxford, e Vibece Salthe, curatore senior del Museo d’arte di Stavanger, ed è organizzata in collaborazione con il Museo d’arte di Stavanger in Norvegia, dove sarà esposta dal 1° ottobre 2022 al 22 gennaio 2023.

Ruth Asawa: Citizen of the Universe è resa possibile dal sostegno della Terra Foundation for American Art e grazie al Government Indemnity Scheme. Modern Art Oxford desidera ringraziare l’HM Government per aver fornito il Government Indemnity e il Dipartimento per il Digitale, la Cultura, i Media e lo Sport e l’Arts Council England.

Elena Redaelli

English version Dal 2010 mi occupo di arte contemporanea realizzando progetti fra scultura tessile, arte ambientale e social practices. Negli ultimi anni il mio lavoro mi ha portato a vivere viaggiando con progetti e residenze artistiche nel mondo. Esploro processi di generazione e trasformazione della materia, applicando diversi livelli di controllo e indagando i limiti tra autorialità e partecipazione.Talvolta il materiale prende il sopravvento, altre volte sono i partecipanti di un progetto o l’ambiente stesso a farlo, risultando in un dinamico e continuo scambio. Il fare manuale è per me un processo d’interrogazione dell’ambiente e uno strumento per entrare in contatto con nuove persone e culture. Nei miei progetti applico una commistione di tecniche differenti prese dalla scultura, dall’artigianato, dal disegno e dall’ estetica relazionale. Ricerco e utilizzo tecniche antiche: tessitura a telaio, arazzo, crochet, feltro, ricamo, annodature e carta fatta a mano. Nelle mie installazioni, che si sviluppano su larga scala, unisco metodi di lavorazione lenta a nuove tecnologie. Tutto ciò che riguarda il tessile è sempre stato estremamente affascinante per me. Mi piace imparare e condividere idee e conoscenze sul vasto mondo delle fibre ed e’ quello che ho fatto durante i miei viaggi di ricerca tra Europa, Asia, USA e Africa.