VALERIE S. GOODWIN
*Foto in evidenza: Corrupt Connections, 2020, 41.5 x 58, Quilt National ‘21 – Quilt Japan Travel Prize, copyright Valerie S. Goodwin
Valerie S. Goodwin fiber artis, docente universitaria e autrice, si è formata presso la facoltà di architettura della Washington University di St. Louis e presso la Yale University. Per oltre 26 anni ha insegnato progettazione architettonica alla Florida A & M University.
I suoi lavori, presenti in musei e collezioni private, sono stati ampiamente pubblicati ed esposti ricevendo numerosi premi e riconoscimenti tra cui il 1st Place – Gadsden Art Center “31st Art in Gadsden Art Center’s Regional Exhibition of Fine Art” —Quincy, Florida; 1st Place — Artist Showcase 2010 Tallahassee Senior Foundation – Tallahassee, Fl.; Award of Merit – Carnegie Center 6th Annual “Form, Not Function: Quilt Art at the Carnegie” Exhibit, QUILT NATIONAL ‘21 – Quilt Japan Travel Prize.
La maggior parte del lavoro di Goodwin è ispirato dall’amore per le vedute aeree di paesaggi e città. Molti dei suoi quilt sono basati su mappe.
“Il mio lavoro è noto per l’uso di linee e forme intricate che creano mappe complesse di fiber art. Un’analisi più attenta del mio lavoro mostra che questi motivi sono blocchi di città e paesaggi ispirati a vedute aeree di luoghi reali e immaginari. Combino il mio amore per l’architettura e traggo ispirazione da mappe architettoniche, piani e progetti”.
La sua arte ha attraversato varie fasi, dal quilting tradizionale all’interesse per l’espressionismo astratto e, attualmente, si ispira a paesaggi e città reali e immaginari. In alcuni casi, il suo lavoro mostra un senso architettonico dello spazio con una prospettiva archeologica. In altri, la rete della città e la sua forma costruita sono più prominenti. Queste composizioni lavorano su più livelli, da vicino e da lontano, come se si guardasse dall’alto.
“Recentemente ho aggiunto una serie di mappe di fiber art che esplorano le potenzialità del tessuto tagliato al laser. Mi incuriosisce l’intricatezza e la complessità delle linee e delle forme che questa tecnologia può creare. Questa nuova direzione mi ha dato l’opportunità di esplorare ulteriormente la stratificazione e la trasparenza, nonché la luce e l’ombra, creando quelle che io chiamo mappe “a merletto”. Anche se si tratta di una nuova direzione, il mio lavoro si concentra ancora sulle relazioni geometriche, i modelli e i principi di ordine che si trovano in architettura”.